Centro di Ancona - Istituto Psicosintesi

Istituto

Istituto

ore 09,00 L'uomo tra potenzialità e potere (Alberto Alberti - SIPT)
ore 09,30 Affermazione di sé e vicissitudini del potere (Massimo Rosselli - SIPT)
ore 10,00 II potere nella relazione terapeutica (Elena Morbidelli - SIPT)
ore 10,30 Intervallo
ore 11,00 La sessualità e il potere tra psicopatologia e spiritualità (Gianni J. Dattilo - SIPT)
ore 11,30 Imperatori e usurpatori: le immagini del potere (Andrea Bocconi - SIPT)
ore 12,00 Potere buono e potere cattivo (Piero Ferrucci - SIPT)
ore 13,00 Pranzo

ore 16,00/19,00
Relazioni

ore 16,00 II potere del femminile nella coppia attraverso mitologia e psicoterapia
(Emanuela Bavazzano - SIPT)
ore 16,30 II potere dell'anima (Marina Turli - SIPT)
ore 17,00 Potenza e impotenza sessuale (Claudia Galli - SIPT)
ore 17,30 Dialogo con gli adolescenti (Francesca Barabino - SIPT)
ore 18,00 Discussione
Workshops
Cuore che pensa, mente che ama: il potere della sintesi (Antonio Tallerini - SIPT)
Il potere transpersonale della relazione (Virgilio Niccolai - SIPT)
Il potere dell'immaginario (M. Teresa Marraffa - Milano)
Maschere del Sé e giochi di potere nella relazione d'aiuto (Roberto Tallerini - SIPT)
Il potere dell'immaginazione creativa ( Marco Moretti - SIPT ) 
Chi ha paura del potere della donna selvaggia? (Gabriella Del Monte e Marina Vincenti - SIPT )
ore 20,00 Cena

ore 9,30/12,30
Relazioni
ore 09,30 II potere del silenzio (Francesco Altei - Bologna)
ore 10,00 II potere del perdono (M. Vittoria Randazzo - Palermo)
ore 10,30 I poteri della personalità e i poteri dell'anima nella fatica di Ercole in Gemelli (Anna Manfredi - Napoli)
ore 11,00 Intervallo
ore 11,30 II potere evolutivo della solitudine (Paola Tarchini Del Grosso - Firenze)
ore 12,00 Potere, la forza latente in ciascuno di noi (Marisa Fiorini - Padova)
Workshops
 Conosci, possiedi e trasforma te stesso attraverso l'uso del disegno spontaneo (Mara Chinatti - Bolzano)
Il potere della fiaba (Olga Fontana - Roma)
Il potere dell'immaginario (M. Teresa Marraffa - Milano)
Il potere di ricominciare (M. Letizia Zecca - Grosseto)
ore 13,00 Pranzo

ore 15,00/18,00
Workshops
Il confine: luogo di enorme potere, punto d'incontro di mondi differenti (Cristina Bassoli - Bologna)
Laboratorio per una comunicazione intergenerazionale (Walter D'Addario - Genova)
Il Tempo e la Volontà : il potere del Presente (Sergio Guarino - Catania)
I diversi tipi di potere nei personaggi dei Promessi Sposi (Lina Malfiore - Varese)
Educazione e potere: formare all'assertività (Renzo Rossin - Milano)
ore 18,30 Assemblea dei soci
ore 20,30 Cena

ore 11,00 Apertura segreteria
ore 15,00 Apertura dei lavori e saluti
ore 15,30 Potere e responsabilità (Daniele De Paolis - Terni)
ore 16,00 II potere interiore (Aldo Scarpulla - Catania)
ore 16,30 II potere dei sentimenti e delle emozioni (Enzo Liguori - Milano)
ore 17,00 Intervallo
ore 17,30 II potere nei gruppi sociali (Teresa Anzuoni - Avellino)
ore 18,00 Potere e servizio: una sintesi possibile? (Vito D'Ambrosio - Ancona)
ore 18,30 I sette volti del potere (Luce Ramorino - Varese)
ore 20,00 Cena

Criteri di apertura di nuovi Centri

Per l’apertura di nuovi centri di Psicosintesi, è prevista la seguente procedura:

1. Comunicazione scritta al consiglio direttivo dell’esistenza di un gruppo di persone interessate all’apertura di un nuovo centro. Dalla data di questa comunicazione partirà un periodo sperimentale di almeno 3 anni, durante il quale si farà riferimento al termine “gruppo”.

2. Associazione di dette persone all’Istituto di Psicosintesi attraverso un centro già esistente, che sarà da loro scelto secondo un criterio di utilità e di reciproco interesse. Tale centro costituirà il “centro di riferimento” del nuovo gruppo, e dovrà essere indicato al consiglio direttivo nella comunicazione di cui al punto 1.

3. Dalla data della comunicazione di cui al punto 1 il gruppo terrà una regolare contabilità identica a quella prevista per l’Istituto, in quanto opererà quale emanazione del centro di psicosintesi di riferimento. Le relative registrazioni verranno trasmesse con una prima nota mensile al predetto centro, che registrerà la p.n. del gruppo sulla propria, evidenziandola tuttavia in modo separato e distinguibile. Eventuali conti correnti bancari del gruppo saranno aperti a nome del direttore del centro di psicosintesi di riferimento, con le procedure già in essere per i centri, e i saldi di cassa e banca del gruppo saranno anch’essi registrati sulla p.n. del centro di riferimento.

4. La gestione economico-amministrativa del gruppo sarà in effetti considerata parte integrante di quella del centro di riferimento, che ne sarà quindi direttamente ed esclusivamente responsabile.

5. Fino al momento dell’apertura ufficiale del nuovo centro, che avverrà con apposita deliberazione del consiglio direttivo, tutte le attività pubbliche e i programmi del gruppo dovranno essere concordati con il direttore del centro di riferimento, e da lui approvati.

6. Alla fine dell’anno sociale, il direttore del centro di riferimento relazionerà al consiglio direttivo sull’andamento delle attività del gruppo, ed invierà un sintetico bilancio economico.

APPUNTI DETTATI IN LINGUA INGLESE DAL DOTT. ROBERTO ASSAGIOLI IN DATA 19 MAGGIO 1974 SULL'ALLENAMENTO IN PSICOSINTESI

 

1) Allenarsi alla pratica della psicosintesi significa imparare a conoscerla e sperimentarla su noi stessi, per metterci in grado di aiutare gli altri a fare altrettanto.
Prima di essere in grado di trasmettere la psicosintesi ad altri, dobbiamo noi stessi averla sperimentata in profondità: il conoscerla intellettualmente non è sufficiente. Ogni tecnica deve essere sperimentata a lungo su noi stessi, perchè solamente così saremo in grado di acquistare l'autorità di comunicarla agli altri.

2) Sebbene la psicosintesi possa essere considerata come una sintesi di varie terapie e metodi di educazione, è bene tener presente che il nucleo centrale che ne forma l'essenza è originale. Questo è importante per non presentarne una visione distorta e diluita, e neppure una che sia eccessivamente colorita dai concetti e tendenze delle varie scuole contemporanee.

Alcuni fattori fondamentali e la loro elaborazione concettuale sono irrefutabili, e le esperienze in profondità ne formano il nucleo centrale e costituiscono la condizione "sine qua non" dell'allenamento psicosintetico. Queste esperienze sono:
- la disidentificazione;
- l'io personale;
- la volontà (buona, forte, abile);
- il modello ideale;
- la sintesi (nei suoi vari aspetti);
- il supercosciente;
- il Sé transpersonale (nella maggior parte dei casi, non è possibile averne un'esperienza completa, ma è bene avere una certa conoscenza teorica delle sue caratteristiche e l'esperienza della sua guida).

3) Diversi livelli di significato, nessuno dei quali ben definito e completo, sono associati ad ognuna delle esperienze; ma la persistenza nell'allenamento porta alla rivelazione di aspetti nuovi e più interessanti, che formano un legame tra le varie esperienze. Cioè, ogni esperienza non sarà più vista come qualcosa a sé stante, ma come parte di altre esperienze. Perciò non è realistico esprimersi in termini di "aver compreso o non aver compreso". Dato che la comprensione di una cosa è sempre parziale, il credere di aver compreso tutto indica mancanza di comprensione, la quale è il portato di un processo graduale.

4) Il punto precedente implica che il migliore atteggiamento da adottare per ottenere rapidi progressi nell'allenamento ed anche il più realistico, il più onesto ed efficace è quello di effettuare una fusione di umiltà, pazienza e sperimentazione.

5) La psicosintesi non può essere identificata con alcuna tecnica, o metodo, o attuazione pratica. Sebbene nel lavoro di gruppo si faccia spesso uso degli esercizi di immaginazione guidata e di visualizzazione, la psicosintesi non può essere limitata a tali tecniche, nè identificata con esse.
Si possono conoscere tutte le tecniche, e non aver penetrato lo spirito della psicosintesi. E viceversa. il vero allenamento comporta questi due fattori: comprensione intuitiva dello spirito della psicosintesi e solida conoscenza tecnica.

La psicosintesi opera in cinque campi principali:
- terapeutico (psicoterapia: rapporto tra medico e paziente);
- integrazione personale e attualizzazione (realizzazione delle proprie potenzialità);
- educativo (psicosintesi ad opera dei genitori e di educatori nelle scuole di ogni tipo e grado);
- interpersonale (matrimonio, coppia, ecc.);
- sociale (retti rapporti in seno ai gruppi e tra i gruppi).

Ognuno può scegliere un campo particolare di attività e specializzarsi in esso, ma la conoscenza degli altri campi è molto importante ed utile perchè tutti sono intercollegati.
Il campo della integrazione personale e della attualizzazione è quello basilare della psicosintesi, e quindi la sua conoscenza approfondita è necessaria per chiunque voglia operare anche negli altri campi.

6) Per divenire un buon psicosintetista è necessario il raggiungimento di un certo livello di polarizzazione mentale: ciò non significa sviluppare la mente e reprimere o ignorare le emozioni. Al contrario: significa coltivare la mente e non solo le emozioni, ed acquistare al tempo stesso un centro di gravità personale in una specie di "ragionevolezza" (nel senso più profondo ed ampio della parola) equilibrata ed amorevole, anzichè una emotività incontrollata.

7) L'allenamento in psicosintesi non può mai essere considerato finito. Ad un certo punto, l'etero-allenamento (cioè a dire quello fatto sotto la guida di un altro) deve cedere il posto all'auto-allenamento. L'auto-allenamento psicosintetico non dovrebbe mai essere considerato completo perchè la psicosintesi è un sistema aperto: non si può, quindi, mai parlare di fine, ma di tappe temporanee successive.

8) Solamente quando sia stato raggiunto un allenamento completo per quanto possibile (a parere e giudizio di chiunque lo conduca o diriga) si può cominciare ad impegnarsi professionalmente con singoli o gruppi. E' impossibile stabilire in precedenza quanto tempo ciò richieda perchè bisogna tener conto di molti fattori che variano in ogni persona e anche a seconda delle fasi di sviluppo di ognuna.

9) Dato che l'allenamento non ha mai fine, è opportuno modificare la durata e l'intensità dell'etero-allenamento: per intensità, si intende qui il numero delle sedute mensili.

10) Dato che ognuno può essere solo un'espressione parziale di ciò che chiamiamo "psicosintesi", è bene fare l'esperienza della psicosintesi attraverso i metodi e le personalità dei vari psicosintetisti.

11) Come qualsiasi altro tipo di allenamento, dopo un certo periodo di tempo, anche l'allenamento in psicosintesi tende ad essere distorto e sminuito, soprattutto quando non viene esercitato attivamente in modo continuo. Perciò bisognerebbe sottoporsi di tanto in tanto a periodi di allenamento con psicosintetisti diversi.

Art. 42

Il presente regolamento entra in vigore al momento della sua approvazione da parte dell’assemblea dei soci. Esso può essere modificato dal consiglio direttivo a maggioranza assoluta, salvo ratifica da parte dell’assemblea dei soci.

Art. 40

I proventi delle iniziative sociali, di cui aII’art. 3, lettera d), dello statuto, possono essere solo quelli compatibili con il carattere di ente morale senza fini di lucro che è proprio dell’Istituto.
La quota sociale annua è unica per tutta l’Italia per ciascuna categoria di soci.

Art. 41

È facoltà dei soci di autotassarsi per sopperire alle necessità del centro di appartenenza. I proventi dell’autotassazione sono di esclusiva spettanza del centro.

L’attività divulgativa dei centri è gratuita. È ammesso che alcune attività richiedano un contributo finanziario dei partecipanti per sostenere la gestione economica del centro. Tale contributo, regolarmente documentato, sarà di spettanza del centro, fino al limite di copertura del bilancio preventivo debitamente approvato, dedotta una percentuale da inviare alla segreteria dell’Istituto insieme con la prima nota relativa al mese in cui ha avuto luogo la riscossione, individuata con i seguenti criteri:

a) Una cifra calcolata in ragione della liquidità (Cassa, Banca e Titoli) disponibile presso il Centro al 31/12 dell'anno precedente, e precisamente zero se tale liquidità è inferiore a € 5.000, l'1% se compresa fra € 5.000 e € 10.000, il 2% se oltre € 10.000.

b) il 3% delle donazioni ricevute qualora il bilancio del Centro dell'anno precedente si sia chiuso in disavanzo; il 6% se il bilancio si è chiuso con un avanzo inferiore ad € 3.000 e il 9% se l'avanzo è risultato superiore ad 3.000. Non si tiene conto, nell'avanzo o disavanzo maturato nell'anno precedente, di eventuali rinunzie all'esazione di quote spettanti alla Sede, disposte dal Consiglio.

Art. 39

In caso di dimissioni o decesso di un membro del collegio sindacale è automaticamente nominato il primo dei non eletti.
Per quanto riguarda le modalità di funzionamento del collegio sindacale si rinvia alle norme del Codice Civile in materia.

Art. 33

La convocazione del consiglio direttivo viene fatta per iscritto almeno quindici giorni prima della data fissata e contenente l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo della riunione e l’elenco degli argomenti all’ordine del giorno.

Art. 34

Il consiglio direttivo nomina ogni tre anni con voto orale la giunta di presidenza eleggendola tra i suoi componenti, con esclusione di auto-votazione. In caso di parità si ricorrerà ad una nuova votazione di ballottaggio.
In caso di decadenza, dimissioni, decesso o esclusione di un componente della giunta di presidenza, il consiglio direttivo provvederà alla sua sostituzione nella prima riunione utile.

Art. 35

La giunta di presidenza adotta tutte le decisioni relative all’ordinaria amministrazione ed esegue le decisioni del consiglio direttivo.
In caso d’urgenza adotta le decisioni necessarie ad evitare danno all’Istituto e ne riferisce immediatamente al consiglio direttivo.

Art. 36

Per la chiusura di un centro, per l’esclusione per gravi motivi di un membro del consiglio direttivo o per l’esclusione per gravi motivi dalla qualità di socio di un membro del consiglio direttivo, è richiesta la maggioranza dei 4/5 del consiglio stesso.
Il provvedimento motivato dovrà essere comunicato all’interessato mediante lettera raccomandata.

Art. 37

I verbali delle riunioni del consiglio direttivo sono inviati in copia a tutti i componenti del consiglio stesso e ai centri, entro quindici giorni dalla data delle riunioni stesse.
I verbali delle riunioni della giunta di presidenza sono inviati in copia a tutti i componenti del consiglio direttivo entro dieci giorni dalla data delle riunioni stesse.

Art. 38

Il segretario, seguendo le decisioni del consiglio direttivo e della giunta di presidenza, ha il compito di dare esecuzione a tutti gli atti amministrativi dell’Istituto, di custodire e gestire l’archivio, di provvedere alla stesura e alla controfirma dei verbali delle riunioni e degli atti ufficiali, e alla corrispondenza, di curare la gestione della segreteria della sede, nonché i rapporti con le segreterie dei centri. Il tesoriere provvede a custodire i beni patrimoniali dell’Istituto, agli adempimenti fiscali e tributari, alla tenuta dello stato di cassa, registri, contabilità, inventari, ecc., a mettere i documenti contabili a disposizione del collegio sindacale, quando richiesto.
Nell’esecuzione di tali compiti, il segretario e il tesoriere, oltre che avvalersi della collaborazione di altri soci dell’Istituto, possono essere affiancati da altre persone - legate all’Istituto da regolare rapporto d’impiego - alle quali possono essere demandati compiti ed incarichi specifici e che, operando in stretta collaborazione con i suddetti, costituiscono l’ufficio di segreteria dell’Istituto.
In caso di assenza del segretario dalle riunioni, i verbali vengono redatti e controfirmati da altro membro del consiglio o della giunta che per l’occasione funge da segretario della riunione.

Art. 29

L’assemblea dei soci dell’Istituto è convocata dal consiglio direttivo almeno una volta all’anno, entro il 30 aprile, con lettera inviata ai centri e ai singoli soci almeno trenta giorni prima della data fissata per la riunione.
L’avviso dovrà contenere l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo stabiliti per la prima e la seconda convocazione, nonché l’elenco degli argomenti posti all’ordine del giorno. Fra la 1a e la 2a convocazione dovrà trascorrere il termine minimo di un giorno.

Art. 30

Hanno diritto di intervenire all’assemblea i soci in regola con il pagamento delle quote sociali.
I soci possono farsi rappresentare con delega nominale conferita per iscritto ad altro socio, a norma dell’art. 23 dello statuto. Non sono ammesse deleghe in bianco o in cui il nome del delegato o la firma del delegante non siano chiaramente leggibili.
Ogni socio che non sia componente del consiglio direttivo o del collegio sindacale potrà rappresentare in assemblea non più di due soci residenti nella provincia in cui ha luogo l'assemblea stessa e non più di quindici soci residenti fuori provincia.
Ogni delega dovrà essere presentata personalmente dal delegato prima dell’inizio dell’assemblea all’ufficio di segreteria, che provvederà a rilasciare tante schede per la votazione quante sono le deleghe ricevute, oltre a quella personale del delegato.

Art. 31

Per le elezioni del collegio sindacale l’assemblea, ove non proceda a votazione orale, nomina nel suo seno un ufficio elettorale, composto da un presidente, un segretario e due scrutatori tutti non candidati, che procederà allo spoglio delle schede con l’indicazione delle preferenze.

Art. 32

Le presenti norme valgono, in quanto compatibili anche per l’assemblea straordinaria.
Tanto l’assemblea ordinaria quanto l’assemblea straordinaria non possono essere convocate nel periodo compreso fra il 1° agosto ed il 15 settembre di ciascun anno.

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