Centro di Roma - Istituto Psicosintesi

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In un mondo contrassegnato dall'opprimente dilagare della banalità del brutto e dal conformismo dei gusti e degli stili, la riscoperta della bellezza nella natura e nell'arte, nelle relazioni umane e nella vita di ogni giorno, può diventare un'autentica medicina dell'anima, in grado di farci rinascere, di restituirci emozioni e sentimenti, di aprire in modo più autentico alla realtà. Ferrucci mette a frutto la sua esperienza di psicoterapeuta, i risultati della ricerca scientifica più recente e le testimonianze dirette delle molte persone da lui intervistate nel corso degli anni, per accompagnare il lettore lungo un singolare percorso di educazione estetica. L'uomo contemporaneo è vittima di una dimenticanza fatale: distratto dai mille stimoli che offre la società globalizzata, ha smarrito il senso profondo della bellezza e il contatto con le proprie risorse interiori. Ha impoverito così la sua esistenza divenendo prigioniero della solitudine e del desolato grigiore della metropoli, schiavo di ritmi affannosi e di un tempo che si succede sempre uguale, preda della vacuità scintillante dei centri commerciali o automa che si aggira per i sentieri virtuali di internet. Sviluppare la capacità di percepire la bellezza - una vera e propria forma di intelligenza estetica - che induca a riscoprire la magia e la perfezione di un paesaggio, di un volto, di una danza, di una musica o di un quadro, ma anche di piccoli, sorprendenti aspetti del quotidiano, può rivelarsi fonte di rigenerazione.

Per molti di noi la vita moderna è una corsa sfrenata in cui tentiamo di soffocare i sentimenti cupi, che incombono sulla nostra esistenza. Per bloccare l’emergere di questi livelli nascosti d’esperienza, ci lasciamo prendere dalla violenza, dal sesso e dai mass media; diventiamo schiavi dell’alcol, delle droghe e del potere; lottiamo, in modo compulsivo, in cerca di affetti, di successi e controllo. Tutto questo, secondo gli autori, è riconducibile alla ferita originaria – un cupo spettro d’isolamento, d’abbandono e alienazione che tormenta l’esistenza umana.
Questa prima ferita è il risultato di una violazione che tutti subiamo, ad iniziare dalla prima infanzia e attraverso l’intera esistenza. Siamo trattati non come individui, come esseri umani unici, ma come oggetti, e quindi il nostro intrinseco, autentico senso del sé viene annientato. Questa ferita originaria spezza la connessione fondamentale che forma il tessuto dell’umana esistenza; la relazione con noi stessi, con gli altri, col  mondo naturale, e con un senso di significato transpersonale di cui il Divino, la Radice dell’Essere e la Realtà fondamentale rappresentano i simboli.

In questo libro, Firman e Gila applicano la teoria di relazione oggettuale, la psicologia del sé, la psicologia transpersonale e la psicosintesi alle tematiche di ferita psicologica, guarigione e crescita, e ci mostrano come sanare queste ferite con la terapia e con un diverso stile di vita.

Ansia, frustrazione, rimpianti, disagi, rabbia, depressione, paure sono trappole in cui è fin troppo facile incappare nel corso "del cammin di nostra vita".
La Divina Commedia non è solo un capolavoro immortale. Può diventare anche una esperienza pratica per superare malessere e difficoltà, scoprire la pienezza del proprio potenziale e trovare una serenità vera.
Capita a tutti di smarrire "la diritta via": affrontata con gli strumenti della psicosintesi, la metafora di Dante ci insegna come è possibile iniziare un cammino di trasformazione per sperimentare una realtà più profonda e raggiungere saggezza e realizzazione di sé. Il "metodo Dante" rappresenta il cammino verso una vita più piena e felice.
Per rimanere se stessi diventando di più.

Essere gentili conviene: fa bene alla salute, guadagna simpatie, crea intorno un clima positivo e sereno. Il vero tornaconto della gentilezza, tuttavia, sta proprio nell'essere gentili. La gentilezza, infatti, dà un senso e un valore alla nostra esistenza, ci fa dimenticare i guai quotidiani e sentire bene con noi stessi. Piero Ferrucci mostra in questo libro, frutto di ricerche scientifiche, ricco di aneddoti tratti dalla sua esperienza di psicoterapeuta e punteggiato di rimandi a fiabe e racconti delle più varie tradizioni, che una qualità "inattuale" come la gentilezza può rivelare un potere dirompente soprattutto nell'epoca odierna, in cui i rapporti fra esseri umani sono sempre meno autentici e sempre più formali.

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